Senape. — Ho parlato lungamente della senape nell'Almanacco d'Epicuro, e per non fare e rifare dei mondeghili colla stessa carne, vi rimando a quel lunario, che è di dieci anni or sono (1872). Pur troppo l'igiene degli alimenti nervosi ha fatto dopo quell'epoca pochi progressi ed io non posso che regalarvi due versi della Scuola Salernitana, che riguardano la senape, i suoi vizii e le sue virtù:
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lunario, che è di dieci anni or sono (1872). Pur troppo l'igiene degli alimenti nervosi ha fatto dopo quell'epoca pochi progressi ed io non posso che
E poi si nega l'esistenza di una metafisica! Io ogni giorno mi avvicino invece a questa definizione dell'uomo, come alla più approssimativamente e scientificamente vera.
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E poi si nega l'esistenza di una metafisica! Io ogni giorno mi avvicino invece a questa definizione dell'uomo, come alla più approssimativamente e
Uovo. — Il più democratico e il più aristocratico degli alimenti animali, e che ha in sè una così spiccata individualità da aver dato ai fisiologi e agli igienisti un'unità di misura per confrontare il valore nutritivo di quasi tutti i cibi, e di aver fornito al dizionario i più bei proverbi, ai filosofi i più astrusi problemi dell'essere e del non essere. L'uovo è candido come la verità, è chiuso, in sè e raccolto come l' uomo modesto e felice e sotto il suo piccolo volume rappresenta un massimo di conforto al ventricolo, di nutrimento all'organismo. Democratico offre i suoi tesori di forza e di salubrità al povero proletario, come al più Creso dei Re. Nello stesso tempo aristocratico come il genio vero non si lascia sedurre dalle leccornie della cucina e rimane sempre al disopra d'ogni più complicato intingolo gastronomico. L'uovo appena fatto e intiepidito sulla cenere o nell'acqua calda sfida tutti i pâtés, tutti i salmis, tutti i pandemonii raffinati della ghiottoneria e sembra dire: io sono quel che esiste ab eterno, io sono quel che sono. Tanto modesto da costare un soldo, tanto fragile da non resistere alla più piccola caduta, si innalza nelle più alte regioni del soprannaturale, proponendo all'uomo il più metafisico dei problemi: Venne al mondo prima l'uovo o prima la gallina?
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calda sfida tutti i pâtés, tutti i salmis, tutti i pandemonii raffinati della ghiottoneria e sembra dire: io sono quel che esiste ab eterno, io sono
Compiango i pochissimi che non possono digerire le uova e che non ne amano il sapore; ad essi manca l'ottimo degli alimenti, che si raccomanda dappertutto nell'alimentazione dei bambini deboli, dei convalescenti, di tutti quelli che hanno abusato della vita in un modo o nell'altro. Io ricorderò sempre di aver salvato un bambino indebolito da un eczema cronico e lungo col dargli per lungo tempo otto tuorli d'uovo ogni giorno.
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dappertutto nell'alimentazione dei bambini deboli, dei convalescenti, di tutti quelli che hanno abusato della vita in un modo o nell'altro. Io ricorderò
Fino dal 1871 io scriveva: Le acque di Tabiano più ricche di solfo di tutte le acque minerali d'Italia, già provate efficaci da lunga esperienza, sono chiamate ad uno splendido avvenire, messe come sono nella gaia cornice dei colli parmigiani. I malati vi troveranno in una sola volta la medicina e l'igiene...
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Fino dal 1871 io scriveva: Le acque di Tabiano più ricche di solfo di tutte le acque minerali d'Italia, già provate efficaci da lunga esperienza
Beccaccino. — Alcuni pretendono che il beccaccino sia migliore della beccaccia, ma io non sono di questo avviso e mi limito a dire: unum facere et aliud non ommittere. Mangiate la beccaccia e non dimenticate il beccaccino.
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Beccaccino. — Alcuni pretendono che il beccaccino sia migliore della beccaccia, ma io non sono di questo avviso e mi limito a dire: unum facere et
Caffè. — Nel primo dei miei almanacchi, (Igiene della cucina) che rimonta alla bellezza di sedici anni or sono e nel settimo che rimonta al 1872 (Igiene d'Epicuro) e nei Quadri della natura umana ho parlato in lungo e largo, per traverso e per obbliquo, in superficie e in profondità, del preziosissimo grano d'Arabia; ma il caffè è come gli uomini di genio e come le belle donne; qualche cosa di così grande e di così ricco, che ogni giorno vi ritrovate qualche grandezza nuova qualche nuova bellezza. Non sono che i minchioni e le donne brutte che non posseggono che un tuono solo e una sola superficie. Non vi sia dunque discaro che per ennesima volta io vi dia un nuovo codicillo sul caffè, e credo questo codicillo necessario; perchè anche dopo aver tanto scritto e riscritto, discusso e ridiscusso mi sento ogni giorno domandare ancora: Ma, dottor mio, il caffè aiuta o no la digestione?
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superficie. Non vi sia dunque discaro che per ennesima volta io vi dia un nuovo codicillo sul caffè, e credo questo codicillo necessario; perchè anche dopo
Io però nei miei viaggi nell'interno d'America ho preparato dell'ottimo caffè in un modo ancor più semplice che il veneziano. Mettendo in un cencio di tela nuova la polvere di caffè e nella mia barchetta di cuoio dello zucchero. Nelle case di posta trovava sempre dell'acqua bollente pronta per preparare il mate: versava l'acqua attraverso la tela e la raccoglieva nella barchetta. È vero però che il caffè era di Yungas e lo zucchero era dell'Avana! Per preparare un buon caffè dovete avere un tostino perfettamente rotondo, riscaldarlo prima lentamente e impiegare nella torrefazione non meno di tre quarti d'ora; versarlo poi rapidissimamente sopra una lastra di metallo o di pietra e poi rinchiuderlo gelosamente in cristallo. Non macinatelo che volta per volta quando volete prenderlo. Il mio illustre amico Govi lo macina da sè in un mortaio di agata; ma l'illustre fisico e storico della scienza Prof. Govi è il primo buongustaio e preparatore di caffè che abbiano l'Oriente e l'Occidente. Prima di morire non lasci di scrivere un libro sul modo migliore di fare il caffè.
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Io però nei miei viaggi nell'interno d'America ho preparato dell'ottimo caffè in un modo ancor più semplice che il veneziano. Mettendo in un cencio
Il vero affetto, l'affetto sincero e profondo, si chiami poi amicizia o amore, sentimento materno o figliale, è una deliziosa vicenda di timidi pudori e di caldi entusiasmi. Ora si sente il bisogno di stringere la mano alla persona amata nel silenzio misterioso della nostra cameretta, lungi dagli ocelli dei profani, mormorando a bassa voce all'orecchio che trepidamente ascolta: io ti amo; mentre altre volte si spalancano porte e finestre e si grida al mondo intiero: vedete, io amo, è costui che amo!
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ocelli dei profani, mormorando a bassa voce all'orecchio che trepidamente ascolta: io ti amo; mentre altre volte si spalancano porte e finestre e si
Oggi, mio ottimo Sangiorgi, è per voi che sento il bisogno ardente, irresistibile di gridare ai centomila lettori del mio modesto almanacco: Ecco un amico mio e non della ventura, eccovi un uomo a cui io son fiero di stringere la mano, un uomo tutto d'un pezzo, che nella sua feconda e operosa giovinezza è una cara promessa per l'avvenire del nostro paese.
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amico mio e non della ventura, eccovi un uomo a cui io son fiero di stringere la mano, un uomo tutto d'un pezzo, che nella sua feconda e operosa
Carne. — Quand'io era fanciullo, la carne era creduta un cibo riscaldante e che disponeva alla infiammazione e all'apoplessia e oggi si è reso piena giustizia alla carne, e si è andato anche più in là del vero, adulandola. È naturale che ciò avvenga: l'uomo sprezza facilmente e spesso adula; ma fra l'adulazione e lo sprezzo ci sta la giustizia, che è difficile a tutti e poco di moda. La carne è il prototipo degli alimenti e più facilmente d'ogni altro cibo si cambia in carne nostra, in sangue, in cervello: ma le donne, i bambini e alcune speciali costituzioni rifuggono con grande avversione dall'uso continuo ed eccessivo della carne, preferendo i legumi, le verdure, le frutta. Conviene studiare queste antipatie e riconosciute ragionevoli, rispettarle. Nulla è più sragionevole del dogma e la ragione umana regna e governa sempre fra sottili distinzioni e differenze infinite. Invece voi udite ogni giorno di questi dogmi: la carne è il cibo più perfetto, conviene quindi mangiare sempre carne. Vedete gli Inglesi! Sono un gran popolo, perchè vivono quasi esclusivamente di carne; se gli Italiani diverranno carnivori, diventeranno potenti e sapienti quanto gli Inglesi! — Ragionamenti duri come la pietra, logica tutta d'un pezzo come il si e come il no; le due cose più false del mondo.
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Carne. — Quand'io era fanciullo, la carne era creduta un cibo riscaldante e che disponeva alla infiammazione e all'apoplessia e oggi si è reso piena
Io, fino dai primi anni del mio apostolato igienico ho predicato: Carne, carne, carne! Oggi dopo quasi venti anni devo ripetere ai poveri, ai meridionali, ai legumisti fanatici: carne, carne, carne; ai ricchi, alle signore, alle signorine devo aggiungere: Non troppa carne, non sempre carne, distinguete, misurate, pesate; fuggite dai dogmi anche quando sono fatti di carne eccellente di manzo e di vitella!
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Io, fino dai primi anni del mio apostolato igienico ho predicato: Carne, carne, carne! Oggi dopo quasi venti anni devo ripetere ai poveri, ai
Nè la vostra Società è una delle tante macchine industriali, che devono arricchire un uomo o un ristretto manipolo di azionisti. Voi avete saputo applicare per la prima volta alla grande industria il fecondo principio della cooperazione e legando insieme il più modesto dei produttori colle Case più ricche e lontane d'Europa, ci avete dato una grande lezione e un grande esempio. Ch'io non fantastichi lo prova l'esperienza di due anni, che ha allargato già prodigiosamente gli orizzonti della vostra attività.
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ricche e lontane d'Europa, ci avete dato una grande lezione e un grande esempio. Ch'io non fantastichi lo prova l'esperienza di due anni, che ha
Corbezzolo. — Frutto salubre, poco nutritivo e alquanto astringente, che non riesce aggradevole che quando matura in paesi caldi. Io ho trovati squisitissimi i corbezzoli del Portogallo, appena mangiabili quelli della nostra Liguria.
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Corbezzolo. — Frutto salubre, poco nutritivo e alquanto astringente, che non riesce aggradevole che quando matura in paesi caldi. Io ho trovati
Il cacio fresco è quasi inodoro, il cacio vecchio e grasso può essere fetido come.... le cose più fetide di questo mondo e può essere tutto un museo di funghi, di infusorii, di acari, ecc., ecc. Quanto alla digeribilità dei formaggi, essa dipende dal ventricolo che deve digerirlo. Vi è Tizio, che senza un pezzetto di stracchino ben fetido non può digerire il suo pranzo e vi sono io, che avrei il chòlera morbus, se assaggiassi il Rochefort o altro formaggio molto ammoniacale. Un piccolo pezzetto di lodigiano vecchio, che fila e geme le sue lagrime profumate sull'instabilità delle cose umane, è un ottimo digestivo per quasi tutti i ventricoli del mondo.
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senza un pezzetto di stracchino ben fetido non può digerire il suo pranzo e vi sono io, che avrei il chòlera morbus, se assaggiassi il Rochefort o
Occasione più propizia per dedicarvi un mio pensiero affettuoso non poteva trovarsi, perchè questo mio Almanacco, è consacrato agli alimenti. Voi ci insegnate che il nostro sole e la nostra terra feconda devono cambiarsi per l'Italia in una miniera d'oro; io modestamente insegno, come ogni bisogno più umile del nostro organismo debba essere fonte di gioia e di salute, e come Igea noti disdegni di dar la mano ad Epicuro. Addio, amico, e siate felice.
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insegnate che il nostro sole e la nostra terra feconda devono cambiarsi per l'Italia in una miniera d'oro; io modestamente insegno, come ogni bisogno
Mela. — Frutto caro, simpatico, giocondo, profumato; duro come le guancie di un bambino sano e rubizzo; saporito come il sorriso di un galantuomo, durevole come un amico fedele, salubre come la parola del babbo, modesto e democratico come un uomo di vero genio. Fu detto che il serpente che si morde la coda è l'emblema dell'immortalità, ma io amerei meglio far della mela l'insegna simpatica del circolo della vita, che coll'ultimo frutto conservato fino al principio dell'estate si rannoda colle prime mele di San Pietro.
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la coda è l'emblema dell'immortalità, ma io amerei meglio far della mela l'insegna simpatica del circolo della vita, che coll'ultimo frutto